Un tuffo nel passato

Siamo così abituati a vivere nel presente e a proiettarci nel futuro, che di ciò che vediamo quotidianamente non ci chiediamo quasi mai come doveva essere 50 o 100 anni fa. Pure quei luoghi che abbiamo visto diversi, li continuiamo a guardare con gli occhi di oggi, mettendo in qualche modo da parte i ricordi in un angolo del nostro cervello. Succede quindi che frequentiamo abitualmente un piccolo centro commerciale sorto in periferia circa venti anni fa e mica ogni volta che ci andiamo pensiamo che in quella zona un tempo c'era solo campagna e le pecore vi pascolavano beate. E non pensiamo nemmeno a quanto avanguardistico doveva sembrare al tempo quel centro che ospitava, sotto lo stesso tetto, addirittura dieci negozi diversi.
Beh, io ogni tanto ci penso a come dovevano essere certi posti qualche tempo fa, forse perchè il mio sguardo si volge costantemente al Medioevo o forse, più semplicemente, perchè sono un'inguaribile nostalgica. Mi sono chiesta quindi come doveva essere in passato il Dolores Park di San Francisco e ho cercato delle fotografie in rete, trovandone alcune di particolarmente significative che permettono di ricostruire per immagini la storia di questo bel parco cittadino. 
Mi piacciono molto, forse perchè il bianco e nero conserva sempre un certo fascino, e le metto a vostra disposizione perchè possiate gustare insieme a me il piacere di un tuffo nel passato, nella California di fine Ottocento-inizi Novecento.
Nell'Ottocento il Dolores Park ospitava il cimitero ebraico prima che venisse trasferito a Colma nella contea di San Mateo. Qualche anno dopo la città di San Francisco comprò questo lotto di terreno e nel 1906 il parco diventò fondamentale per le migliaia di famiglie rimaste senza tetto in seguito al famoso quanto tragico terremoto. Venne infatti istituita qui una tendopoli.
Successivamente le tende furono sostituite da una serie di capanne in legno, nelle quali gli sfollati rimasero per circa due anni o poco più. 
Il terremoto, pur essendo durato solo un minuto, aveva raso al suolo la città. Erano seguiti alla scossa, che si ritiene sia stata pari a un valore di 8.25 nella Scala Richter, una serie di incendi che avevano bruciato quel che rimaneva degli edifici. Ancora oggi a San Francisco le case sono costruite in legno. Incredibile ma vero!
Ho visto delle fotografie storiche al MoMa di San Francisco due anni fa in occasione di una mostra dedicata proprio alle origini della città e un'impressionante foto in bianco e nero è in vetrina in un negozio della 24th Street a Noe Valley. Mi sono fermata di frequente a guardarla. Si vedono i fumi salire verso il cielo e solo qualche edificio ancora in piedi; il resto è cenere,. 
Ma tornando dalle parti del Dolores Park, ho trovato anche una foto che documenta la costruzione della tratta del tram di cui vi parlavo qualche giorno fa, ricordando insieme a voi quel viaggio dal Downtown. Ecco qui i binari che salgono sulla collina.
Ma perchè poi questo parco si chiama Dolores Park? Ancora una volta Wikipedia viene in mio aiuto, spiegandomi che il parco prende il suo nome da Miguel Hidalgo, un religioso messicano vissuto tra la seconda metà del Settecento e gli inizi dell'Ottocento che nella cittadina di Dolores, in Messico, lanciò El Grito de Dolores con cui ebbe inizio la rivoluzione vera e propria che spinse il Messico a ribellarsi al dominio coloniale spagnolo per raggiungere l'indipendenza (wikipedia.Dolores_Park). Un nome non qualunque, che anzi ci parla di un momento particolarmente emblematico nella storia messicana.
Mi piacerebbe davvero sapere quante delle persone che frequentano il Dolores Park quotidianamente si sono chieste da dove prenda il nome e quale sia la storia che si nasconde dietro a quelle colline. Non sarò mica l'unica a interessarsi un po' di storia, no?
Alla prossima scoperta,
Sabina 

P.s.: ho scoperto anche che la risistemazione del parco è recentissima e la zona destinata ai bambini è stata inaugurata agli inizi di aprile (http://sfrecpark.org/MissionDoloresPark.aspx). 
Ma allora, non sarà mica per questo che tutto sembra così nuovo? Cioè perchè è veramente nuovissimo?!! Ahi ahi ahi... il dubbio si è insinuato in me. L'indagine deve proseguire, ma vi terrò aggiornati, promesso. 


Commenti

Rosanna ha detto…
Avevo visto la foto di Dolores Park, forse cercando il parco e mi aveva incuriosito. Mi appassionano tanto le foto in bianco e nero anche di Padova primi novecento in poi! Vedere la trasformazione e in tanti casi rimpiangere i lavori che sono stati fatti (qui a Padova: copertura canali ecc)....
per quanto riguardi i giochetti sono pronta a scommettere che rimarranno così! Si accettano scommesse!
Silvia Pareschi ha detto…
Grazie Sabina, molto interessante!
Sabina ha detto…
Mi piaceva tanto quel momento della trasmissione di Fabio Fazio in cui mettevano vicini dei dipinti che ritraevano delle vedute di una città in età moderna e delle fotografie del presente... E vedendo il Dolores Park oggi, mi sono chiesta come dovesse essere in passato!

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